Per non Dimenticare

a cura del Dr. Francesco Longobardi

Non dimenticate che qualsiasi tema dobbiate svolgere, dovete introdurre brevemente l’argomento, presentandolo al lettore: La violenza contro le donne o violenza di genere è un fatto che purtroppo esiste da millenni, ma che solo ora emerge dopo i fatti di cronaca recenti sfociati in femminicidi.

Da dove possiamo cominciare? Non mi dilungherò troppo sulla storia della violenza di genere, sui femminicidi che per secoli sono stati giustificati o nascosti. Basta tornare indietro di qualche secolo, al Medioevo, quando una donna non poteva litigare con il marito che subito veniva condannata all’immersione in acqua con lo sgabello. E pensiamo alle donne che venivano accusate di stregoneria solo perché osavano dire ciò che pensavano o non seguivano le regole imposte dall’alto. Non dimentichiamo poi la sottomissione e la violenza subita da migliaia di mogli e figlie, condannate al silenzio per mantenere il buon nome della famiglia. Si tratta di un bagaglio pesante, che solo ora viene aperto e reso pubblico risvegliando la sensibilità di molti che erano all’oscuro o che semplicemente non volevano né vedere e né sentire. Perché tutto ciò? Potremmo dare diverse spiegazioni: la prima è il fatto che per millenni l’uomo è stato sempre considerato superiore alla donna, e di fatto è stato in qualche modo giustificato riguardo a certi comportamenti, spesso anche dal mondo cattolico. In secondo luogo una donna fisicamente è più debole rispetto al compagno, dunque è molto facile incutere timore, alzare le mani e sottomettere. Tornando però ai giorni nostri, ad emancipazione femminile realizzata quasi in pieno, sembra ancora assurdo che nel mondo ci siano donne sottomesse ai propri compagni, le quali ogni giorno subiscono violenze non solo fisiche, ma soprattutto verbali spesso peggiori di uno schiaffo. Eppure ci sono, e sono loro stesse donne a non denunciare, a sperare che un giorno la situazione possa cambiare in meglio e che l’uomo di cui sono innamorate si penta e la smetta di rendere la loro vita un inferno. Ma nella maggior parte dei casi questo non succede, e l’attesa di un miglioramento si trasforma nell’attesa della morte. Nessuna di queste donne pensa che il proprio fidanzato o marito possa arrivare a tanto: purtroppo però accade, e da un insulto, da uno schiaffo, da una percossa il passo verso l’omicidio è breve. Cosa bisogna fare per evitare tutto ciò? La prima cosa è rendersi conto che chi alza le mani, chi insulta, chi offende non ama, anche se successivamente si mostra pentito, pronuncia parole dolci, si presenta con un mazzo di fiori o un regalo. Poi bisogna avere il coraggio di parlare, di farsi aiutare e denunciare: la vita è troppo preziosa per trascorrerla accanto a qualcuno che non apprezza, che lede la dignità umana e schiaccia la personalità altrui.

La soluzione dunque sta proprio nelle donne che ogni giorno subiscono violenza: confidarsi con qualcuno e denunciare è il primo passo verso la libertà, la riconquista della propria dignità e soprattutto è il primo passo verso la salvezza: cosa c’è di meglio che alzarsi la mattina, guardare il sole e domandarsi “Cosa faccio oggi? Dove vado?” senza la paura di essere insultate, maltrattate, senza sentirsi in colpa per non aver fatto nulla.

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